La comodità del divano, un pregio non scontato

È naturale associare divano e comodità. Un abbinamento che viene spontaneo perché dall’imbottito ci si aspetta sensazioni di comfort e relax, la possibilità di “distendersi” dopo una giornata impegnativa o di godersi momenti di svago, magari in compagnia di parenti o amici.

Ma queste aspettative sono sempre soddisfatte? In realtà, non è così improbabile imbattersi in divani che non rappresentino il massimo del benessere, nonostante l’estetica elegante e la qualità dei materiali impiegati.

Vediamo quindi quali sono le variabili che incidono sul comfort di un divano, valutando le scelte opportune da fare e pensando che la comodità rimane, comunque, una percezione personale e quindi soggettiva.  Poiché ognuno di noi ha una propria struttura fisica, diversa dagli altri, non esiste un divano “universale” e, quindi, adatto a tutti. 

Il design: le forme indicate per una postura corretta

Il design dell’imbottito, in relazione alla postura, rappresenta un fattore cruciale nella ricerca della sensazione di benessere. L’altezza e la profondità della seduta, l’inclinazione dello schienale e la posizione dei braccioli rappresentano delle scelte strategiche al fine di ritrovare nel divano una seduta confortevole e accogliente.

Da questo punto di vista, un divano ideale dovrebbe consentire, a chi ci si siede, di appoggiare i piedi a terra, rispettando l’angolo retto delle ginocchia piegate, e di sostenere la schiena, con particolare riguardo alla zona lombare, mentre i braccioli devono essere abbastanza alti da sostenere i gomiti.                                                                               

Un divano troppo profondo, ad esempio, potrebbe costringere una persona di statura contenuta a sedersi in maniera poco naturale, con le gambe che non toccano il pavimento e la schiena che manca dell’appoggio.

Altra parte rilevante dell’imbottito corrisponde allo schienale, che dovrebbe essere progettato in modo da supportare la colonna vertebrale in maniera costante e duratura, assecondando comunque una postura rilassata. Diversi sono gli escamotage per evitare stress fisici: cuscini di supporto aggiuntivi, poggiatesta, cuscini adeguatamente alti e imbottiti possono accorrere in aiuto al bisogno di una posizione corretta.

Ne consegue che l’ergonomia dovrebbe andare a braccetto con l’estetica, in maniera bilanciata, puntando sulla bellezza di un divano che risulti però anche funzionale, garantendo una postura adeguata e salvaguardando così anche la salute.

Il rivestimento: il clima fa la sua parte

Anche il rivestimento, che apparentemente riveste un ruolo puramente estetico, incide in realtà sulla sensazione di benessere del divano e quindi sull’esperienza di seduta. Ogni tipologia di tessuto esprime delle caratteristiche in termini di traspirabilità, tatto e resistenza. Caratteristiche che a volte non sono necessariamente in armonia tra loro. Può succedere, infatti, che un materiale bello e resistente, come la pelle, per esempio, risulti poco confortevole soprattutto d’estate. Viceversa, un tessuto elegante e pregiato come il lino si rivela sicuramente meno duraturo nel tempo.

Quindi, come scegliere il tessuto più adatto?

Innanzitutto, la posizione geografica, e quindi il clima, si rivela un indice importante nella scelta del tessuto, favorendo l’utilizzo di tessuti naturali e traspiranti in presenza di climi ed estati molto calde o evitando la pelle in caso di inverni rigidi. Anche il fattore allergie può incidere sulla scelta del tessuto, per escludere, ad esempio quei tessuti che più trattengono la polvere, come il velluto.

L’imbottitura: soffice, morbida o rigida?

La qualità di un divano va ricercata nel lungo termine. È facile essere attratti da un modello di design, bello e confortevole, magari a un prezzo conveniente. Ma le sue proprietà dovrebbero accompagnarci per un bel po’, evitando che gli “acciacchi” del tempo incidano sulla sua resistenza o forma, facendo perdere il supporto ottimale per il nostro corpo.

E qui entra in gioco l’importanza dell’imbottitura: soluzioni troppo rigide e quindi poco elastiche o, viceversa, eccessivamente morbide, potrebbero essere controproducenti e causare delle spiacevoli tensioni nella zona lombare e cervicale.

Il poliuretano espanso, il memory foam e la piuma possono offrire esperienze di seduta diverse, positive o negative a seconda dell’utilizzatore, della qualità del materiale e delle aspettative. Se da un lato i poliuretani ad alta densità offrono un sostegno deciso e duraturo, il memory foam si adatta di più al corpo e la piuma, soffice e accogliente, richiede più manutenzione.

In tutti questi casi, risulta importante scegliere una soluzione di qualità, che consenta al divano di mantenere le sue proprietà di comfort invariate nel tempo e contare su un artigiano esperto che, in base alla sua esperienza e alle esigenze del cliente, sappia “dosare” l’imbottitura per creare una vera e propria oasi di relax.

Conclusioni

L’acquisto di un divano confortevole implica la consapevolezza dei fattori che incidono sulla sua ergonomia e funzionalità. È fondamentale il consiglio di un esperto del settore, che conosca bene come combinare forme, imbottiture e rivestimenti per accontentare il cliente, personalizzando il prodotto in tutti questi aspetti attraverso soluzioni performanti e qualitative, assicurandone la durata nel tempo. La personalizzazione del divano permette di raggiungere il massimo comfort perché implica la possibilità di ricevere una consulenza professionale e di abbinare le migliori opzioni di forme e morbidezza in base alle nostre aspettative, alla nostra corporatura e abitudini.

Affidarsi ad un’azienda artigiana significa non accontentarsi ma arricchire la nostra sala, soggiorno a salotto con un imbottito destinato a valorizzare gli ambienti e a offrire benessere a noi e ai nostri ospiti.

Un maestro tappezziere riuscirà, inoltre, a portare a nuova vita un divano usurato dal tempo o che ha perso elasticità, riportandolo al suo stato originario per farlo tornare ad offrire il comfort desiderato.

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